I Quiz del Dead Parrot: Cattivi!


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Credo ti sia capitato almeno una volta di parteggiare per un “cattivo” nell’ambito di qualche storia/saga. Fai un nome e dicci il perché della tua scelta di campo.

Mastro Stout A dire il vero, a me capita alquanto spesso, tranne forse nei videogiochi, ma solo perché in quel medium è davvero questione di “O lui, o me”, da duello western, insomma. Un nome su tutti? Darth Vader. Perchè? Perchè, semplicemente, è lui! ‘Nuff said, come dicono gli americani. Sarei il suo primo discepolo, cosa che del resto in parte è avvenuto, avendo in passato giocato alla saga videoludica “Star Wars: Il potere della Forza”.
alunno Proserpio Credo che il cattivo più affascinante sia Long John Silver dell’Isola del Tesoro. Il cuoco con una gamba sola, ex quartiermastro del Capitano Flint, pronto a capeggiare l’ammutinamento a bordo dell’Hispaniola, è un autentico bastardo, ma con la sua capacità di incantare con le parole e l’indubbio carisma risulta molto più simpatico di tutti i personaggi buoni del libro.
duffogrup Forse non riesco proprio a parteggiare per un villain, certo per diversi esponenti della categoria ho provato compassione per la loro triste condizione. Emblematico è il caso dell’androide Roy Batty/Rutger Heuer e il suo monologo finale sotto la pioggia, rimasto nella storia.

Parliamo di super criminali. Se dovessi rubare un super potere e un tratto distintivo da qualcuno degli innumerevoli villain dei comics USA (della serie: andare a rubare in casa dei ladri), di cosa ti approprieresti?

Mastro Stout Come super potere, direi l’abilità “fotografica” di Taskmaster, il più famoso trainer dell’universo Marvel, ossia il saper copiare precisamente qualsiasi tecnica di combattimento che il nostro vede in azione. Non lo dico per afflato di violenza fine a se stessa ma perché, come il character in questione, potrei poi aprire una scuola per creare ottimi lottatori, stile Tana delle Tigri, forse il (non-)luogo che maggiormente m’ha affascinato da piccolo. Quanto al tratto distintivo, dirò una banalità: l’enorme quantità di denaro di cui dispongono i grandi, vecchi villain delle Big Two, quali, tanto per fare un paio di esempi (e per par condicio), Dr. Doom e Ra’s al Ghul.
alunno Proserpio Per ottimizzare rispondo Sylar, il cattivo che nella prima serie di Heroes aveva il potere di rubare i superpoteri degli altri “eroi”.
duffogrup Al Loki cinematografico, che conosco più di quello fumettistico, invidio la divinità ma sicuremente ruberei altre caratteristiche: la capacità di manipolare gli altri a proprio piacimento, l’astuzia che spesso rischia di farlo vincere contro il fratello più forte ma stupido e la sfrontatezza di dire sempre la cosa adatta ad insultare sottilmente il suo interlocutore.

Ti è mai capitato di appassionarti a tal punto alle vicende personali di un cosiddetto villain, da arrivare a comprendere, in toto o almeno in buona parte, le sue motivazioni e i suoi progetti?

Mastro Stout Mi devo ripetere e (ri)cito la Testa del Demone, per il suo antico e mai sopito piano di riportare la Terra ai suoi antichi splendori, quando la Natura dominava nettamente sull’Uomo. Mutatis mutandis, è un concetto onnipresente nelle opere del buon Miyazaki Hayao. Certo, sui mezzi – la decimazione dell’umanità – tramite cui raggiungere un tale scopo ci sarebbe parecchio da discutere… Fossero almeno pronte le colonie spaziali!
alunno Proserpio Anche qua pesco (nel vero senso della parola) dalla letteratura marinaresca: il capitano Achab, con la sua folle ossessione per Moby Dick che condanna alla rovina il Pequod e i suoi marinai. Ma la furia prometeica che lo muove, il legame che lo porta ad identificarsi con la Balena Bianca, il suo chiamarsi fuori dal mondo dei mortali per inseguire la lotta contro il fato, i suoi monologhi biblici da predicatore infuocato ne fanno uno dei grandi personaggi romanzeschi di ogni tempo. Chiunque abbia il senso di una missione o di un’ossessione, chiunque si senta truffato dal destino, chiunque voglia riaggiustare la bilancia del fato, è un po’ un Achab in potenza.
duffogrup Direi che nella sua freddezza, nella sua spietatezza, nel suo essere assolutamente logico (fino a sembrare il parto di una mente vulcaniana), il piano che Ozymandias mette in pratica in Watchmen di Alan Moore può risultare spaventoso però, nella sua tragicità, è accettabile per una mente razionale soprattutto conoscendo quant’era la paura in quegli anni per un conflitto atomico. Solo Rorshach, la personificazione delle emozioni umane più profonde, reagisce veementemente contro questa macchinazione diabolica e salvifica allo stesso tempo. Da omuncolo non voglio condividerne la stessa fine, d’altronde che potrei fare se persino la divinità, Dottor Manatthan, nella sua inutile onnipotenza si schiera a favore di Mr. Veidt.

Ti svegli in piena post piomba dopo una nottata di bagordi e, ancora ubriaco, decidi di realizzare il tuo primo cosplay! Visto l’umore e il mal di testa, ti vestirai da… super cattivo! Quale sarà il tuo prescelto?

Mastro Stout Caro Duffo, anche rimembrando i nostri trascorsi di naja, direi Char Aznable, il celebre antieroe della saga di Kidō senshi Gundam 0079, il primo e più famoso di tutti i Gundam (e, senza dubbio, di tutti i cosiddetti Real Robot). La divisa sarebbe alquanto laboriosa da riprodurre e, considerata anche la pressa che sentirei al capo, la farei certamente realizzare a qualcuno/a. Vabbè, ho detto tutto ciò solo per citare uno dei personaggi di fantasia più tridimensionali, crossmediali e meglio sviluppati di tutti i tempi. Altro che il suo rivale, il piatto Peter Rei/Amuro Ray! Dalla parte di Char tutta la vita!.
alunno Proserpio Un sombrero e un gilettino coi lustrini, un paio di hamburger stracotti incollati alle guance per simulare le bruciature ed eccomi vestito da El Muerto, il memorabile cattivo sfigurato che quasi fece la pelle al buon Tex in un memorabile duello sulla Collina degli Stivali.
duffogrup Potendo metterei la suite degli Agenti di Matrix ma visto che, causa panzetta, finirei per somigliare più a Jake Blues che all’Agente Smith mi accontento dei vestiti larghi di Pennywise, trucco da clown compreso (e pure le zanne).

Tra le poche donne-villain di film, serie tv e fumetti di quale diverresti volentieri lo sgherro tuttofare?

Mastro Stout Mumble, mumble… non son poi così poche, specie nel mondo dei comics USA. Villain lo è stata agli inizi della sua carriera ma s’è “redenta” da tantissimi anni. Parlo della Regina Bianca del Club Infernale, Emma Grace Frost. Bionda, occhi azzurri, formosa,… gelida! ‘Nuff said.
alunno Proserpio Bisogna intendersi su quel tuttofare, ma direi che lavorare come assistente privato al servizio di Daryl Hannah, alias Elle Driver, alias California Mountain Snake, la killer con uno occhio solo nemica giurata di Uma Thurman in Kill Bill non sarebbe male. Dovrei imparare a fischiettare Twisted Nerve, affilare la katana e stirare la sua collezione di bende oculari, ma non sarebbe un sacrificio eccessivo.
duffogrup Direi la Mystica dei film di Brian Singer. Visto che pur tutta blu e squamosa avrebbe le forme di Jennifer Lawrence e/o Rebecca Romijn-Stamos e in più si potrebbe trasformare a piacimento (mio naturalmente) in qualunque altra bellezza terrestre e non, per farle da sgherro arriverei anche a lavare i piatti e tenere in ordine il nostro covo supersegreto.

Macchiavellici, superintelligenti e affascinanti. I cattivi più famosi di solito possiedono almeno una di queste caratteristiche ma ci sono anche tanti cattivi, stupidi, e particolarmente sfigati. Ne vuoi ricordare qualcuno?

Mastro Stout E’ vero, e il primo nome che mi sovviene è quello del povero Dick Dastardly, il villain protagonista della mitica serie d’animazione “Wacky Races” (chiamato anche, in alcuni adattamenti italiani – ma lo scopro solo ora – “il Bieco Barone”). Diciamocielo, un character che potrebbe benissimo impersonificare, viste le scorrettezze messe in atto e il carattere furbetto, il tipico italiano a cui, alla fine della fiera, si può volere anche del bene, specie in occasione dei siparietti con il terribile assistente Muttley. A livello di cattivi sfortunati, citerei un paio di character che, a mio avviso, sono stati poco e male sfruttati dagli sceneggiatori che li hanno curati (in questo senso, sono degli sfigati, non certo per le potenzialità che indubbiamente hanno): uno di papà DC, Lock-Up, comparso in una manciata di storie di Batman e di Robin, e uno di mamma Marvel, Spymaster, villain di Iron Man, all’epoca dei fumetti Corno tradotto come “Il Signore Spia” nel nostro idioma (che ricordi!).
alunno Proserpio In Fargo troviamo un grande cattivo-sfigato, il rapitore interpretato da Steve Buscemi, e un grande sfigato-cattivo, il mandante del rapimento della moglie, interpretato da William H. Macy. Il primo finisce in uno sminuzzatore di legna, il secondo finisce in galera. In generale in quasi tutti i film dei Cohen i cattivi sono parecchio più interessanti dei buoni.
duffogrup Naturalmente il trio Drombo di Yattaman e in generale tutti i cattivi delle serie comiche Time Bokan della Tatsunoko. Ogni puntata il vero spettacolo consisteva nell’entrata in scena dei deliranti robot progettati da Boyakki e destinati inesorabilmente ad essere distrutti da quei nippo-nazisti degli Yattaman. Indimenticabile poi, nella serie parallela Calendar Man il momento della redenzione del trio composto dalla Principessa Lunedì e i fedeli Settembre e Ottobre, di fronte alla probabile punizione del robot King Star. Commosso dal ravvedimento il gigantesco robot se ne va ma, causa la puntuale stupidità dei tre, si accorge di essere stato preso per il culo, per cui scaglia la sua freccia e distrugge il loro robot producendo l’immancabile fungo atomico a forma di teschio.

Ripariamo la maledizione del monologo del cattivo: se fossi tu il supercriminale quale eroe faresti fuori? e come?

Mastro Stout Andando a scavare fra i ricordi più profondi della mia infanzia da imberbe teledipendente, rimembro un episodio che casca a fagiuolo. Non ricordo il titolo dell’anime (forse il Toriton di Osamu Tezuka? n.d.duffo) ma era la sua ultima (o quasi) puntata. Il ragazzino protagonista del cartone, una specie di giovane Aquaman (c’entrava Atlantide o cmq qualche antico reame subacqueo), sconfigge definitivamente la sua nemesi, un ibrido tra uomo e squalo. Non ricordo minimamente le modalità della tenzone ma, in onore di quel piccolo Io deluso e rattristato per la morte di uno dei suoi villain preferiti (nel vedermi rabbuiato, ricordo mia madre che, impietosa, sentenziò: “Era cattivo”), riscriverei volentieri il finale di quella puntata, tiè!
alunno Proserpio Mi travestirei da Rosa Klebb, intepretata dalla grandissima Lotte Lenya, che tra l’altro era la moglie di Bertolt Brecht oltre che una mitica cantante negli anni della repubblica di Weimar, per dare quel che si merita a James Bond in From Russia With Love. Sarebbe sufficiente avere la lama che esce dalla punta della scarpa con qualche centimetro di lunghezza supplementare per affettare la risorsa più preziosa del celebre agente segreto.
duffogrup Steven Seagal, o meglio ognuno dei suoi personaggi. Datemi un’arma, qualsiasi tipo d’arma. Armi da fuoco, armi bianche. Una forchetta, un cucchiaino. Quell’uomo merita una fine atroce. Soffocato da calzini putridi. Trascinato da un dragster. Schiacciato da un branco di trichechi. Altro che scansare le pallottole e andare in giro con la faccia da tamarro a fare il duro, se potessi gli sturerei la testa con un putipù.

I tre cattivi con le facce più memorabili?

Mastro Stout Darth Vader (ma è un cattivo?), con e senza casco. Frà, ora non dirmi che questa frase vale 2 risposte 😛 Se sarai irremovibile su ciò, cambio risposta e ti sparo veloce celoce un trio indimenticabile: Grossa Tigre, Tigre Nera e Re delle Tigri di Tora no Ana ossia Tana delle Tigri! Se cito anche il big boss, Grande Tigre, so che incorrerò in una squalifica, indi mi astengo.
alunno Proserpio Sembra una domanda per rispondere subito che al primo posto c’è il caro Leatheface (Texas Chainsaw Massacre). In realtà non sappiamo nemmeno bene che faccia abbia, visto che ama indossare le sua caratteristica maschera fatta di pezzi di pelle umana. Comunque se vedete una specie di gigante vestito con abiti laceri che vi corre incontro con fare minaccioso ed emettendo versi inarticolati, vi conviene allontanarvi, specie se tiene in pugno una motosega.
Per affinità con Leatherface, cito l’amabile Capitan Spaulding, interpretato da Sid Haig nei due film capolavoro dell’Horror degli anni zero, La casa dai Mille Corpi e Devil’s Rejects di Rob Zombie. Il capitano ha una specie di museo nel deserto, nel quale ospita un’esibizione dedicata a mostri, serial killer, freak e creature dannate di ogni genere. In questa mostra permanente di mostruosità, che assomiglia a una wunderkammer white trash mescolata a una casa del terrore da luna park, lo stesso Capitano sarebbe degno di figurare come reperto: pelato, faccia butterata, denti orribilmente gialli e marci, una barbaccia da caprone sudicia, tutto contribuisce a fare di lui uno dei più simpatici e ributtanti villain degli ultimi anni (oltre che un autentico concentrato dell’orrore americano, una specie di archetipo nero, metà Charles Manson, metà colonnello Sanders del Kentucky Fried Chicken). Ah, dimenticavo la cosa più importante, con il suo make-up da clown risulta perfetto per resare nella memoria degli appassionati di pagliacci assassini.
Terzo il Mystery Man, interpretato da Robert “Baretta” Blake in Strade perdute di Lynch. La faccia imbiancata, le sopracciglia rasate e un semplice telefono celluare per una delle scene più inquietanti della storia del cinema.
duffogrup Il Joker di Heath Ledger del Ritorno del Cavaliere Oscuro. Dovrebbe essere un clown, ma in realtà quel trucco sembra più un impiastro bianco chimico attaccato alla faccia che richiama il Killing Joke di Moore, gli occhi neri che ricordano una mascherina ma anche gli occhi di qualcuno che sta male. Il rosso della bocca che continua come sangue sulle cicatrici che gli allargano il sorriso. E poi quella lingua sempre in movimento. Il villain cinematografico più riuscito degli anni 2000.
Il fantasma del palcoscenico di Brian de Palma. Ricordo che da bambino ho intravisto questo film e devo dire che il personaggio del Fantasma era assai terrificante. Vestito in una tuta nera col mantello, con in testa un casco argentato a forma di testa di falco in cui si intravedono degli occhi pazzoidi, una bocca coi denti di metallo e le labbra truccate con un rossetto nero, si esibisce in virtuosismi all’organo. Una visione angosciante ma, come succede spesso coi ricordi, sbagliata. Il povero fantasma altro non era se non la vittima del vero mostro: il produttore discografico Paul Williams che, diciamola tutta, per risultare pauroso non necessitava di trucchi.
Arnold Scwarzenegger nel 1984, che in poche inquadrature ridicolizza il lavoro dell’intera squadra degli effeti speciali di Terminator quando per rendere credibile il fatto che egli sia una spietata macchina cibernetica programmata per far fuori tutte le Sarah Connors di questo mondo gli basta indossare un paio di occhiali da sole.

Qual’è un oggetto dotato di poteri maligni che varrebbe la pena di far arrivare ai posteri? (Vale sia come oggetto dotato di poteri negativi, cosa inanimata che acquista vita-poteri-forza o oggetto che pur non avendo nessuna caratteristica particolare risulta in qualche modo “cattivo”).

Mastro Stout Cito l’oggetto che, fin da bambino, mi affascina di più nell’Universo Marvel: il cubo cosmico! Praticamente, realizza qualsiasi cosa uno voglia, dimensioni alternative incluse. Rivolgersi al Teschio Rosso (e al Seminatore di Odio) per maggiori informazioni.
alunno Proserpio “Oh god! Oh Jesus Christ!” grida il Sergente Howie, ormai nelle mani di un gruppo di pagani multicolori, capitanati dal memorabile Lord Summerisle, alias Christopher Lee vestito da donna. Cosa ha visto? Un fantoccio di vimini costruito su una scogliera. Ma perché si preoccupa tanto, dopotutto non vorranno mica chiuderlo proprio lì dentro? Mai andare sulle Ebridi a cercare bambine scomparse se non si è pronti a rimetterci la pelle.
duffogrup Il malvagissimo bambolotto meccanico che spunta fuori all’improvviso in Profondo Rosso e che spaventa il povero malcapitato Glauco Mauri, giusto il tempo di distrarlo in modo che il killer possa prenderlo e sbatterlo sulla mensola, spaccargli i denti e infilzarlo con un punteruolo. Il tutto mentre il povero pupazzotto con lo sguardo demoniaco se ne sta a terra tutto rotto a muoversi come avesse le convulsioni.

Le tre frasi memorabili pronunciate da un cattivo.

Mastro StoutL’Imperatore non è indulgente quanto me” (Darth Vader); “Tu non sei il tuo misero piccolo portafogli” (dal libro “Fight Club”; non mi ricordo però se lo dice il protagonista o il suo “lato Pitt”); dulcis in fundo, l’intero monologo del Gen. Nathan R. Jessep di “A Few Good Man” (“Codice d’onore”), interpretato magistralmente dal mefistofelico Jack Nicholson.
alunno ProserpioSqueal like a pig” detto da uno dei redneck al povero Ned Beatty in Quel tranquillo week end di paura. Agghiacciante, per quello che succede dopo…
Grillo Grifi: “Nessuno mi ha seguito tranne un nano di nome Topolino
Gambadilegno: “Ah! Un Nano! Un nano! E non capisci, cervello di gallina, perché Topolino ti ha seguito fin qui?…Egli lavora per la polizia segreta!” Leggendario scambio di battute tra Gamba e il suo complice in Topolino agente della polizia segreta di Floyd Gottfredson.
“…” Michael Myers che non dice niente per tutta la durata di Halloween di John Carpenter.
duffogrupWendy? Sono a casa amore!” Come non accogliere a braccia aperte uno come Jack Nicholson in Shining?
Il mondo è mio!!” La frase che mi tormenta da quando ho 5 anni e la pronuncia il Dottor Zero l’oscuro quattocchi arcinemico di Fantaman.
Io sono Tetsuo!” tamburi, coro, titoli, fine…


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